La cantautrice pugliese parla del suo nuovo progetto musicale che uscirà il 12 gennaio su tutte le piattaforme digitale
“È un invito a non arrendersi. Nell’epoca in cui tutto sembra distrutto, lacerato, vuoto, è importante scoprire e riscoprire quello che invece resta”. Così Chiara Turco, giovane artista pugliese, racconta il suo nuovo singolo “Non è mai la fine del mondo”, che uscirà il venerdì 12 gennaio per Scirocco Music e distribuito da ADA Music Italy.
Con “Non è mai la fine del mondo” la cantautrice di Torricella descrive in modo accurato il ciclo della vita, in particolare per i giovani d’oggi, intimoriti da una società malata e un mondo che sta andando via via alla deriva.
La paura del futuro è diventata parte sostanziale della crescita, in cui l’incognita del benessere economico e in primis psicofisico aleggia nelle menti di noi tutti. Riuscire a mantenere un equilibrio interiore è la chiave di tutto, non vivendo tutto come se fosse l’ultima chance per dimostrare a noi stessi e agli altri le nostre capacità, continuando a crederci, sorretti dalle persone che amiamo.
Nel 2024 la cantautrice pugliese pubblicherà il suo nuovo album ricco di temi forti, come quelli che negli ultimi periodi hanno tirato fuori la nostra rabbia e la nostra incredulità, con un sound pop-elettronico con qualche contaminazione.
Com’è nata la tua passione per la musica?
“Dico sempre che non ho memoria di quando la mia passione per la musica si è manifestata, come tutte le esigenze che abbiamo quando nasciamo: camminare, bere, mangiare. La musica mi appartiene da sempre come bisogno primario. Ricordo che in casa c’era sempre un disco in sottofondo che ha accompagnato ogni mio momento. E poi le foto da piccolissima con uno strumento in mano. Dal rumore trasformato in melodia“.
Nella tua giovane carriera hai preso parte a tanti eventi musicali, come il Cinzella Festival, il Medimex. Qual è l’evento a cui sei più legata?
“Sicuramente tutti gli eventi nella mia Puglia. Dal primo all’ultimo. Una menzione speciale al Medimex dei Kraftwerk. Un sogno”.
Perché definisci la tua musica come ‘visiva’?
“Quando ho iniziato a suonare non avevo una band, non l’ho avuta per tanto tempo. Così ho dovuto adattarmi, cercare di suonare tutto, da sola! Ho scoperto le loop station ed i sequencer che ti permettono di suonare e sovraincidere tanti strumenti assieme ed è la parte più stimolante del mio modo di produrre. Visivamente si crea una sinergia tra musica da ascoltare e movimenti che faccio sul palco, da guardare. Ecco la mia musica visiva, perché mi piace approfondire più aree sensoriali“.
Il 12 gennaio uscirà il tuo nuovo singolo intitolato “Non è mai la fine del mondo”. Cosa racconti in questo brano e come lo descriveresti ai nostri lettori?
“È un invito a non arrendersi. Nell’epoca in cui tutto sembra distrutto, lacerato, vuoto, è importante scoprire e riscoprire quello che invece resta. Nel testo scrivo “tienimi forte”, come la voglia che abbiamo di restare uniti mentre tutto intorno sembra dividere. Ci sono anche dei riferimenti ai cambiamenti climatici e ai conflitti, “qui la Terra brucia, non smette di tremare”, e ancora, alla paura del presente e del futuro, diverso dai giorni della spensieratezza che sembrano essere solo ricordi. Volevo scrivere della consapevolezza di una generazione che ha bisogno di fermarsi, di riscoprirsi, di abbracciarsi e di scoprire che nonostante tutto c’è sempre qualcosa in cui credere e che non è questa, la fine del mondo”.
Nel 2024 uscirà il tuo nuovo album. Ci puoi dare qualche anticipazione?
“Sento che il prossimo album sarà molto intenso, ricco di temi forti, quei temi che negli ultimi periodi hanno tirato fuori la nostra rabbia e la nostra incredulità. Dal punto di vista del sound non posso far altro che inseguire il mio pop-elettronico preferito senza precludermi qualche contaminazione. Per esempio adesso sto amando tanto il Lo-Fi…chissà”.